Intervista d’artista al rallista – Franco Cunico

A grande richiesta torna la rubrica più invidiata dal web rallista, rinnovata, potenziata e Vincente.  Potevamo tornare se non con un grande con la G maiuscola? Gianfranco Cunico da Vicenza.

Non credo servano presentazioni ne tanto meno l’infinito elenco di titoli e vittorie dal debutto nel ’77 fino ai giorni nostri.  Pilota completo, veloce su terra e asfalto, capace di portare sul gradino più alto del podio di una gara mondiale una vettura privata.

Ecco a voi Franco Cunico, schietto e diretto, preciso e veloce. Buon divertimento!

 

 

01.nome e cognome, soprannome, età?

Franco Cunico,  “Jimmy il fenomeno” , 60 anni ad ottobre


02. residenza?

Vicenza


03. Professione?

Libero professionista


04. tre aggettivi per definirti?

Onesto, permaloso, ingenuo


05. i tuoi pregi?

Educazione, serietà ed altruismo


06. i tuoi difetti?

Istintivo e credulone, praticamente concedo quasi sempre fiducia alle persone sbagliate


07. la prima cosa che fai al mattino?

Esco con i miei cani e mi compro il giornale


10. A scuola eri sempre in primo banco?

Nell’ ultimo, al massimo penultimo


11. Birra o vino? Tipo?

Vino rosso e bianco friulano o della Valpolicella con qualche eccezione per i toscani, ho la fidanzata toscana


12. piatto preferito?

Penne al pomodoro

 

  1. per riuscire nella vita ci vuole fortuna, coraggio, applicazione o portafoglio?

Applicazione e dedizione, non credo nella fortuna e tanto meno nel portafoglio. Certo che il soldo rende tutto più semplice e forse nei rally qualche soddisfazione si potrebbe anche prendersela con il denaro

 

  1. “Houston abbiamo un problema”, e noi ne abbiamo tanti, chi potrebbe risolverlo oggi?

Il sottoscritto ma non mi fila alcuno, forse perché sanno che farei una rivoluzione di sistema e persone

 

  1. dove vorresti vivere?

Dove vivo ma in alternativa opterei solo per una bella barca a vela

 

  1. di cosa hai paura?

Delle malattie

 

  1. se potessi essere qualcun altro chi vorresti essere?

Bruce Springsteen

 

  1. rally, tre aggettivi per definirli?

Una volta affascinanti oggi noiosi, ripetitivi e senza “polpa”

 

  1. la prima volta che hai sentito la parola rally?

1970

 

  1. il primo rally visto?

San Martino

 

  1. la prima auto da corsa che hai guidato?

Opel Ascona gr.2

 

  1. di chi era? Come finì?

Mia, il regalo per la maturità, la misi poi in vendita per prendere l’A112 da Trofeo

 

  1. hai rotto più cambi o paraurti?

Una sola volta il cambio e qualche paraurti ma non troppi, fortunatamente non sono mai stato un falloso

 

  1. quella che più ti ha dato più soddisfazioni?

Quella che guidavo l’anno successivo

 

  1. quella turbo o aspirata?

Turbo

 

  1. quella che ti ha fatto dannare?

Ford Escort WRC

 

  1. quella che avresti voluto guidare?

Forse la Delta gr.A, pochi sanno che sono l’unico pilota professionista italiano che non l’ha mai usata. Con questa macchina hanno vinto tutti.

 

  1. la gara che ricordi di più?

Tutte ma quella nel cuore è il vecchio Rac (GB)

 

  1. quella che vorresti dimenticare?

Il 1000 Laghi, mi comunicarono il giorno prima della gara che l’anno successivo non avrei fatto il Mondiale ed avevo già firmato un contratto…mi dirottarono in Ford Italia

 

  1. fra 10 anni ti vedremo al volante, in cattedra, in pensione o…?

Spero vivo e sano

 

  1. il più grande pilota di rally?

Di quelli conosciuti Sandro Munari, il mio maestro ed icona

 

  1. il più simpatico dei rallisti che hai incontrato?

Tra i professionisti nessuno

 

  1. e il più insopportabile?

Tutti

 

  1. il peggior difetto dei piloti?

Pensare di essere i migliori, noi soffriamo di sovrastima e di poca autocritica soprattutto quando si è giovani

 

  1. terra o ‘sfalto? Perché?

Il Rally è terra ed esalta la guida del pilota

 

  1. salita o discesa? Perché?

Discesa, il pilota può dare qualcosa in più

 

  1. notte o giorno? Perché?

Entrambe hanno del fascino, di giorno è meglio per gli appassionati, la notte ha del fascino per chi guida

 

  1. rivedremo un italiano ai vertici mondiali? Cosa manca ai nostri giovani?

Per anni non ci sarà un italiano e non voglio essere una Cassandra (colei che rimase inascoltata…) ma fino a che li diamo in mano alla lobby attuale non andranno da nessuna parte

 

  1. e una casa automobilistica italiana?

Gli appassionati continuano a sognare la Fiat, la Lancia ma non si rendono conto che esiste solo la FCA che fa solo F1

 

40 ci sarà mai un altro Trofeo monomarca tipo A112 o Fiat Uno per lanciare qualche giovane?

Non credo, io l’anno scorso che ero team manager con Scandola in Skoda avevo proposto un monomarca, bocciato, non interessa ai costruttori, oggi i rally non fanno vendere le auto, al massimo posizionano un brand o sono promotori di un evento ed è su questi argomenti che nessuno della federazione ci lavora, d’altronde la Federazione così strutturata è ferma a vent’anni fa

 

  1. hai avuto una carriera invidiabile, potevi arrivare al mondiale, è mancato il budget, il tempo, un secondo al chilometro, il colpo di fortuna o….?

Vi ho già detto che la fortuna non esiste, esiste invece la capacità di posizionarsi di proporsi ed io purtroppo ho incrociato le persone sbagliate nel mio momento migliore

 

  1. un pensiero in libertà…..

Ne avrei molti ma vi annoierei ed io odio la noia: sono un iperattivo curioso per cui dico “evviva i giovani”

 

  1. ti dice qualcosa Scorzè?

I miei amici della San Benedetto Azienda fantastica una delle poche italiane ancora a conduzione patriarcale/familiare con padri zii e nipoti tutti coinvolti e responsabilizzati

 

  1. ad agosto passi a trovarci?

Non credo, odio fare del presenzialismo senza ruolo però ringrazio dell’invito